mercoledì 23 gennaio 2013

L'amico ritrovato

Capita in una domenica pomeriggio di metà gennaio davanti ad una libreria ingombra di volumi e dentro una cartella rossa tutta impolverata. Capita prendendo in mano delle lettere di quindici anni prima, per il solo gusto di rileggerle e sentirsi un pó nostalgici. Capita ed è insolitamente bello quando succede, di voler ritrovare un amico.
....Prologo...
Correva l'anno 1998, il sottscritto era un timido e brufoloso liceale, internet una strana parola anglosassone ed i social networks una remota ipotesi.
I francesi la chiamavano "civilisation" ovverosia il tentativo d'inculcarti al meglio lingua e cultura transalpina costringendoti a "vivere" da bleu de France. O quantomeno innescando una serie di eventi che, in qualche modo, potessero avvicinare quella situazione alla tua realtà esistenziale. D'estate venivo spedito in improbabili vancanze studio in altrettanto improbabili angoli della Francia, equidistanti dalla grandheur di Parigi e dai colori patinati della Costa Azzurra. D'inverno, invece, stante l'impossibilità di replicare quanto sopra espresso, c'erano i corrispondenti. Coetanei, francesi o comunque francofoni con cui scambiare delle nostalgiche e disincantate letterine, tipo quelle che da bambini si scirvono a Babbo Natale o Gesù bambino, a seconda delle personali preferenze.
C'era un certo Michel, che di cognome faceva Rousseau ed aveva i genitori oculisti, poi Cindy che tifava Juve ed odiava profondamente la nonna e Jessica, che scriveva dal Quebec ma era di famiglia Iraniana e aveva come unica ossessione quella di sapere se in Italia si potesse davvero andare in discoteca a sedici anni...Avesse poi saputo che io, per la prima volta ci ho messo piede per la prima volta (e pure controvoglia) a venti suonati...
E poi...E poi c'era Yohann...Diverso da me e dal resto del mondo. Yohann veniva da un piccolo villaggio di pescatori sulle coste dell'Atlantico. Yohann era alto e biondo e sognava di diventare veterinario perchè amava gli animali. Salvo poi decidere dii studiare archeologia perchè gli piacevano anche le chiese gotiche ed in fondo gli animali potevi comunque tenerli senza diventareer forza il loro dottore.
Era una persona speciale per me. Completamente diverso rispetto ai miei rumorosi amici, capace a differenza del sottoscritto di guardare al di là del proprip naso e con una delicata sensibilità per tutto quel che poteva interessarmi. Amava vivere la propria vita lui,contrariamente a me che quasi sempre mi sono limitato ad assisterne allo svoglimento. Ci siamo scritti per alcuni anni, con piacevole frequenza, dicendoci cose banalmente importanti. Lui mi raccontava di come diventare maggiorenni comportasse essenzialmente la seccatura di doversi recare alle urne, io della mia passione per gli orologi da taschino.
Pur non essendoci mai visti, per diversi anni, l'uno è stato la finestra sul mondo dell'altro. Mondi diversi tra loro, ma non per questo inconciliabili. Uno strano e ben riuscito esperimento d'integrazione culturale. Poi è arrivata l'università e con lei la dilatazione dei tempi tra una lettera e l'altra, soprattutto da parte mia.. Non sono mai stato un mostro di costanza purtroppo.
Cosí nel giro di pochi mesi perdi quel che avevi costruito nel giro di diversi anni, quasi senza accorgertene, se non quando è troppo tardi per aspirare ad un recupero.
....Dodici anni dopo...
Gli occhi scorrono veloci su una lettera datata 1999 "Salut Pier Mauro, merci beaucoup pour ta carte pour mon anniversaire m'a fait tres plaisir que tu y penses, surtout que j'ai des amis en France que ont oublié. Alors je te souhaite a mon tour un joyeux anniversaire pour tes 17 ans, avec un peu de retard mai mieux va tard que jamais!"
Seguiva una cartolina di auguri, che credo sia l'unica ricevuta da parte diamici maschi in trent'anni e rotti di vita su questo mondo, col plus di una dedica spiritosa e personale.
Cosí di slancio ho deciso di affidarmi alle nuove tecnologie per ritrovare il mio vecchio amico, arenandomi su un profilo facebook sprovvisto di foto ed uno su myspace con delle immagini bellissime che peró non veniva aggiornato dal 2010. Ecco, a questo punto voglio solo dire che al di la di come questa ricerca andrà a finire sono contento di aver ritrovato in quelle immagini la stessa persona che avevo imparato a conoscere. Una persona che a differenza del sottoscritto sembra aver realizzato i propri sogni e che su di una spiaggia dell'Atlantico in una sera di fine agosto, osservava il tramonto, dando con molta naturalezza le spalle all'obbiettivo.