lunedì 9 luglio 2012

F.&F. vol2

Partiamo dal presupposto che le cose, lasciate andare a se stesse tendenzialmente peggiorano, seguendo dinamiche evolutive incoerenti e disarticolate. Aggiungiamo poi che la storia di quest'amore ipotetico, ha preso una piega talmente strana da dover essere per forza raccontata, a costo di rischiare il linciaggio da parte dei diretti  interessati. In tal senso è stato poi determinante l'intervento di una musa ispiratrice virtuale, che alle 22.08 odierne ha dato involontariamente lo start a questo secondo step narrativo. Avevamo lasciato lei tradita e quasi abbandonata dalla persona con cui stava da molti anni. Lui, dal canto proprio, continuava a correre dietro ad una tipa in technicolor, intesa come individuo di sesso femminile sopra i trenta, caratterialmente instabile e problematica. Comunque troppo originale per un soggetto come lui, talmente retrogrado da poter aspirare ad un ben piú rassicurante bianco & nero.  Fatto stà che la F. in rosa esperendo l'estremo tentativo di salvare un amore in rigor mortis decideva, non piú tardi di un mese e mezzo fa di partire col moroso fedifrago alla volta di un isolotto caraibico. Di quei posti dove l'espressione "due cuori e una capanna" non è assolutamente metaforica e, consequezialmente, mancando ulteriori occasioni di svago, ci si diletta in un'intensa attività sessuale. Che di per se sarebbe cosa ottima e salutare, non fosse altro per il fatto che su un'isola deserta via sia, per cosí dire, carenza di metodi contraccettivi.  Roba che la F. è tornata a casa un pó incinta, ma anche convinta di aver riconquistato il proprio uomo senonchè, costui, riannusata l'aria della pianura padana ha cominciato a sentire nostalgia dell'amante ed improvvisa insofferenza verso quell'idea di paternitá balenatagli alle latitudini tropicali.  Cosa che l'F. Invece, rimanendo fedele al proprio personaggio se la giocava autarchicamente in casa. Nel senso che sempre partendo dalla pianura padana  scarrozzava la signorina in technicolor per mari (adriatici) e monti (appenninici). Ma anche per lui la ruota del destino girava a casaccio. Cosí la sofisticata fanciulla si dileguava dalla sua vita ed entrambe le F. di questa storia  iniziavano a riempire le nottate ed i divani originariamente appartenenti a me ed alla mia metà, alla ricerca di una soluzione impossibile a problemi che, con sommo talento, hanno saputo creare a se stessi. La cosa surreale, in tutto questo è che l'una vorrebbe mollare l'attuale  consorte e tenersi il bambino e l'altro, pur non conoscendola e non sapendo niente di lei, avversa ogni giorno questa difficile scelta.  Io sono molto arrabbiato con loro. Per le ore di sonno non godute. Per l'indebita compressione della mia privacy. Ma, soprattutto, perchè magari tra qualche mese mi costringeranno a scrivere un altro post, magari con una terza F. portante il metatag "ragazzo padre". 

2 commenti:

  1. Complimenti per il sostegno a questi sventurati. Però dovrebbero prendere delle decisioni drastiche a questo punto, il gioco a tre non mi sembra il migliore.

    Baci

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  2. Ma è tristissima questa storia. Oltre ad essere talmente tanto complicata da poter essere l'intreccio di una stagione intera di una telenovela messicana.
    Certe volte siamo più bravi a complicarci la vita che a rendercela migliore.

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